Vittoriano VIGANO

Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano, Viganò ha iniziato la sua carriera lavorando con designer e architetti di fama come Gio Ponti e Franco Albini. Queste collaborazioni hanno influenzato notevolmente il suo approccio al design, in particolare il suo desiderio di creare oggetti e spazi funzionali ed esteticamente piacevoli.

Negli anni Quaranta e Cinquanta, Viganò è emerso come una delle figure più importanti del design italiano. Disegnò un'ampia gamma di prodotti, dai mobili all'illuminazione, dagli oggetti per la casa agli elettrodomestici. I suoi progetti si distinguevano per l'elegante semplicità, l'uso innovativo dei materiali e l'attenzione ai dettagli.

Tra le sue creazioni più famose figurano la lampada a sospensione "Atomica" (1949), la sedia "Lady" (1951) e il tavolino "Algol" (1954). I suoi progetti erano funzionali ed esteticamente accattivanti e hanno contribuito a plasmare lo stile del design italiano dell'epoca.

Oltre ai suoi contributi al design di prodotto, Vittoriano Viganò è stato coinvolto anche in progetti di architettura d'interni. Lavorò a numerosi progetti residenziali e commerciali, dove cercò di creare spazi armoniosi ed ergonomici che tenessero conto delle esigenze degli utenti.

La carriera di Vittoriano Viganò ebbe grande successo fino alla metà degli anni Sessanta. Tuttavia, con il mutare delle tendenze e dei gusti del pubblico, la sua reputazione diminuì ed egli si ritirò gradualmente dal mondo del design. Muore a Milano nel 1995, lasciando un'eredità duratura nel design italiano. Il suo lavoro continua a influenzare i designer contemporanei e a suscitare ammirazione per la sua visione estetica e la ricerca dell'eccellenza funzionale.

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